La sicurezza delle protezioni
Il 22 settembre 2012 nella falesia di Magletsch in Svizzera si è verificato un incidente purtroppo mortale, causato da un rinvio “fisso”, cioè un rinvio lasciato permanentemente in parete, in modo da facilitare la salita agli arrampicatori. Come si può vedere dalla foto, il moschettone del rinvio fisso si usura molto in fretta, in quanto tutti usano sempre lo stesso moschettone e nel punto di attrito si scava un solco; questo può portare, in certi casi, addirittura alla rottura della corda, che sfrega su uno dei bordi del solco.
Nella foto sopra è documentato l’effetto di un moschettone usurato su una corda nuova; da notare che non necessariamente la rottura avviene sull’ultimo rinvio, ma può avvenire anche su un rinvio intermedio, se per esempio è fuori asse rispetto al tiro e se quindi crea attrito sulla corda.
L’uso dei rinvii fissi è diventato una consuetudine in molte falesie italiane; vengono posizionati perché facilitano la salita, in quanto non si perde tempo a posizionare il rinvio in un punto per esempio difficile o scomodo, oppure perchè la linea della via renderebbe scomoda la rimozione dei rinvii. Ma come abbiamo visto, questa pratica può avere delle gravi controindicazioni in termini di sicurezza, anche perché nessuno controlla mai questi rinvii, sottovalutando il rischio.
Inoltre spesso vengono montati sull'ancoraggio con un maillon-rapide, che in poco tempo arruginisce e comunque in poco tempo si blocca, impedendone la rimozione; l’unico modo per rimuovere questi rinvii fissi, è portarsi delle tronchesine, ma nessuno le ha e il rinvio rimane sulla parete.
Anche in questo caso, gli arrampicatori possono fare molto per la loro sicurezza: bisogna evitare il più possibile l’uso dei rinvii fissi e comunque controllarli periodicamente; dove è possibile andrebbero rimossi, sostituendo contemporaneamente l’ancoraggio nel caso sia rovinato. Soprattutto, è consigliabile utilizzare un rinvio al posto del fisso (o collegato al fisso): un moschettone con un solco evidente ha un carico di rottura molto basso, quindi potrebbe anche rompersi, ma è molto meglio che si rompa il moschettone che la corda.
Il problema dei “maillon-rapide”
Come per i rinvii fissi, si tratta di una brutta abitudine di molti arrampicatori, soprattutto alle prime armi, ma che può essere molto pericolosa; come nel caso di un incidente avvenuto poco tempo fa nella falesia di Ponte Brolla in Svizzera.
Il primo di cordata si è trovato nella situazione in cui non riusciva a proseguire e completare la via; a questo punto ha deciso di calarsi su un maillon-rapide (non a norma EN), ma durante la calata la maglia rapida ha ceduto e l’arrampicatore è caduto fino alla base della parete.
La causa di questo brutto incidente è dovuta al fatto che le due corde utilizzate dall’arrampicatore, scorrendo nella stretta maglia rapida, hanno svitato la ghiera; una volta completamente aperta, la resistenza della maglia rapida è diminuita drasticamente, cedendo.
Le maglie rapide, una volta svitate, possono diventare molto pericolose: può bastare il peso di un arrampicatore singolo a piegarle (con conseguenze anche molto gravi); per questo motivo invitiamo ad utilizzare un moschettone quale ”materiale d’abbandono”, molto più sicuro di una maglia rapida.
È comunque buona regola nell’arrampicata sportiva, come nell’alpinismo, utilizzare solo materiale testato e pensato per le attività in montagna (e quindi contrassegnato con il marchio UIAA – CE o EN); l’utilizzo di materiale ”da ferramenta”, come in questo caso, può risultare molto pericoloso.
Indipendentemente dal pericolo di apertura, bisognerebbe evitare l'uso della maglie rapide: spesso sono difficili da rimuovere (senza attrezzi) e, nel caso di placchette con foro stretto, la presenza di una maglia rapida rende impossibile moschettonare direttamente lo spit obbligando a inserire il rinvio nella maglia rapida, la cui tenuta è difficile da valutare.
In conclusione, tutto quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente un po’ più di responsabilità; i rischi non saranno mai eliminati del tutto e l’arrampicata rimarrà un’attività potenzialmente pericolosa, per cui ognuno deve fare la sua parte per garantire la propria sicurezza e quella degli altri, anche in falesia.